Nucleo Elicotteri PAT

di Riccardo Braccini

Il Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento da molti viene scambiato “solo” per un reparto volo dei Vigili del Fuoco, da altri “solo” come reparto HEMS (Helicopter Emergency Medical Service), in realtà è molto di più ed è per questo che merita soffermarsi sul loro operato.

Il Trentino è una regione con caratteristiche orografiche particolari; passando dalla pianura a montagne che superano i 3000m di quota, molte attività necessitano di un trattamento  altrettanto particolare a cui il mezzo ad ala rotante assolve perfettamente. Ecco perché la Provincia di Trento già dal 1959 sentì la necessità di dotarsi di elicotteri.

Con sede presso l’aeroporto “G.Caproni” di Trento, il Nucleo Elicotteri è organizzato come una vera e propria azienda privata ed  è composto da 11 piloti, 10 tecnici, 4 coadiutori di volo, 3 impiegati, 1 Accountable Manager e un coadiutore ground. I mezzi a disposizione sono 2 Eurocopter AS350 B3 Ecureuil (I-TNLD, I-TNAA), 2  Eurocopter  AS365 N3 Dauphin (I-PATE, I-TNBB) e gli ultimi arrivati, 2 Agusta Westland AW-139 i (I-TNCC, I-TNDD). Mentre i primi sono utilizzati principalmente per il lavoro aereo, gli altri sono dedicati all’elisoccorso.

AS365 N3 Dauphin AS350 B3 Ecureuil AS350 B3 Ecureuil AW-139 AS365 N3 Dauphin

Le attività principali sono l’HEMS, antincendio, antivalanga, trasporto materiali e personale in quota e attività inerenti la protezione civile.

L’HEMS è coordinato da Trentino Emergenza 118 ed è di straordinaria utilità considerato che nel territorio trentino molte località non sono raggiungibili da ambulanze in termini di minuti ma di decine di minuti, mentre i Dauphin e i 139 assicurano l’arrivo nei punti più remoti del territorio al massimo in 15 minuti.

La filosofia del soccorso tramite elicottero è di arrivare prima possibile sul luogo dell’intervento, mettere in sicurezza il paziente a bordo e dirigersi velocemente presso l’ospedale attrezzato più vicino, in realtà le dotazioni consento anche interventi già a bordo,  guadagnando minuti preziosi. Il personale medico che presta servizio  presso il Nucleo Elicotteri è composto da 15 medici e 13 infermieri specializzati e come il resto dell’equipaggio è addestrato ad interventi del tutto particolari, come il recupero su cascata di ghiaccio, forra, ferrate, tipologie di recuperi di cui si è reso necessario il training con l’intensificarsi di pratiche sportive estive ed invernali da parte di turisti più o meno preparati ad affrontare le difficoltà che le Dolomiti possono presentare.

Quando il bosco brucia, gli elicotteri vengono chiamati ad intervenire con il Bambi Bucket, cioè la benna attaccata al gancio baricentrico che può scaricare 1000 litri di acqua alla volta sulle fiamme. L’utilizzo del mezzo aereo è deciso dalla centrale dei Vigili del Fuoco e solitamente la determinante è la difficoltà delle squadre a terra di raggiungere il luogo dell’intervento. Il pilota può caricare l’acqua da bacini naturali, fortunatamente presenti in quantità sul territorio, oppure su vasche predisposte dai Vigili del Fuoco.

Invece una attività  innovativa del Nucleo Elicotteri è la prevenzione contro le valange. La Provincia autonoma di Trento si è dotata di campane detonanti chiamate Daisybell, composte da due bombole contenenti idrogeno e ossigeno che, miscelati e fatti detonare, creano un’onda d’urto adatta a smuovere gli strati instabili di neve. A bordo degli Ecureuil, i nivologi del Servizio Prevenzione Calamità Pubbliche, gestiscono le detonazioni della campana  che avvengono in volo stazionario con la Daisybell ad un paio di metri dal manto nevoso.

Nello stesso ambito, il Servizio Neve e Valanghe si avvale del Nucleo Elicotteri per raggiungere le centraline di rilevamento delle informazioni nivologiche dalle quali scaricare i dati ed eventualmente fare manutenzione.

Altra attività di lavoro aereo, alla quale abbiamo assistito durante la nostra visita, è la vaccinazione di alcune tipologie di animali sul territorio. Nel particolare, la Provincia autonoma di Trento ha commissionato al Nucleo Elicotteri la vaccinazione antirabbica per le volpi e per questo un AS 350 è stato impegnato dall’alba al tramonto, per diversi giorni, nel lancio di polpette medicanti sul tutto il territorio montano. Questa attività è possibile grazie ad un lanciatore  collegato ad un GPS che ogni 70 metri rilascia una polpetta. Di ritorno dalla giornata di lavoro, il tragitto effettuato viene scaricato per evitare che i giorni successivi si sorvolino nuovamente gli stessi luoghi.

Particolarmente importante è il rifornimento dei tanti rifugi alpini sprovvisti di collegamenti con il fondo valle, che il Nucleo assicura durante il periodo estivo, attività che è nata con il Nucleo Elicotteri 51 anni fa.

AS350 B3 Ecureuil AS350 B3 Ecureuil AS350 B3 Ecureuil Immagine 291 AS365 N3 Dauphin AS365 N3 Dauphin AW-139 AW-139 AS365 N3 Dauphin

Il Nucleo è anche ditta di “manutenzione” certificata secondo la normativa europea EASA PART 145. Con queste certificazione può svolgere in loco la gran parte della manutenzione sugli elicotteri e i turbomotori. La manutenzione degli elicotteri è sia giornaliera, sia programmata periodicamente secondo le ore volate. Se si tiene conto che un Dauphin ha circa mille componenti sensibili da monitorare e un Ecureuil circa 500, il lavoro della manutenzione è molto impegnativo.

Ho avuto la possibilità di visitare il Nucleo Elicotteri prima dell’entrata in servizio degli AW-139 e successivamente dopo. Rispolverando un po’ di appunti della giornata posso condividere questi pensieri:

Dopo una mattina densa di impegni addestrativi e di lavoro aereo siamo arrivati all’ora di pranzo, occasione perfetta per fare due chiacchiere informali ed in tranquillità con il personale della base. Sono più di due anni che non ci vediamo e di cose ne sono successe. Ricordo che nell’articolo uscito su JP4 (11/2010), concludevo dicendo che a breve ci sarebbe stata la gara per l’acquisto di due nuovi elicotteri, mentre adesso se guardo fuori dalla mensa del Nucleo, vedo un Agusta AW-139 che viene rifornito dal personale e un altro pronto in linea volo. Giusto il tempo di mettersi a tavola con davanti una pietanza calda, che da una radio degli operatori si sente la selettiva e la voce chiara e scandita di Trentino Emergenza che allerta per un intervento primario: un parapendiista è stato visto precipitare in località Fontanazzo, un paese in Val di Fassa (TN), è necessario l’elicottero per intervenire il prima possibile. Uno sguardo di saluto al pasto che non verrà consumato e l’equipaggio dell’AW-139 I-TNCC è già a lavoro per le procedure di avviamento, tra pochi minuti sarà sul posto. D’altronde la Provincia Autonoma di Trento ha deciso l’acquisto di due Agusta AW-139 soprattutto per aumentare il livello di servizio sanitario in tutto il territorio trentino.

L’AW139 è un elicottero medio biturbina di nuova generazione che ormai stabilisce i nuovi standard per la sua categoria. Progettato per svolgere un’ampia gamma di ruoli operativi, ha avuto un particolare successo nell’ambito HEMS, Helicopter Emergency Medical Service, per le sue prestazioni elevate che, nell’ambito del Nucleo Elicotteri P.A.T.  diminuiscono del 25% i tempi del “time to target”, cioè del tempo necessario per arrivare sul luogo richiesto per l’intervento. Queste prestazioni, combinate con le nuove tecnologie avioniche permettono un aumento di sicurezza in condizioni estreme e quindi adatte al volo sulle alpi trentine.

La predisposizione per il volo notturno mette in grado la P.A.T. di operare 24 ore su 24 a patto di avere piazzole di atterraggio illuminate, è per questo motivo che oltre l’impegno economico di acquisto dei due elicotteri, in totale costati 24,3 milioni di €, la Provincia sta investendo nell’aggiornamento delle varie piazzole di atterraggio in tutto il territorio.

Nel mondo aeronautico, sia dei professionisti che degli appassionati, l’idea di acquisire un elicottero come il 139 in un ambiente particolare come quello montano  ha suscitato qualche critica. Avere infatti un elicottero di medie-grandi dimensioni che operi in zone anguste come quelle alpine ha fatto sicuramente discutere, ma i fatti hanno spazzato via ogni dubbio: il nucleo non ha avuto alcun problema di passaggio macchina, alcun problema di operabilità ed ha goduto solo dei benefici per i quali era stato scelto sulla carta questo mezzo.

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Anche sul lato della capienza di personale e materiale il 139 ha cambiato le carte in tavola per il soccorso trentino: poter trasportare, secondo le necessità, 12 passeggeri più 2 di equipaggio oppure 2 barelle e 5 passeggeri, permette di poter svolgere con una singola missione un intervento complesso come il soccorso a 2 pazienti, senza allungare i tempi di intervento.

Nel frattempo l’I-TNCC è di ritorno in base: è arrivato in 10 minuti sul luogo dell’incidente, ha caricato il paziente che è stato successivamente trasportato all’ospedale S.Chiara di Trento per accertamenti con altri 10 minuti di volo, il tempo di decollare dall’ospedale che è già tempo di riposizionarsi sull’aeroporto di Trento Mattarello.

IN VOLO CON LA P.A.T.

Sono in difficoltà a parlare di un volo con il Nucleo Elicotteri P.A.T. perché in realtà passare una giornata con loro significa volare in continuazione con una sequenza di decolli e atterraggi da fare invidia ad un aeroporto militare durante una esercitazione internazionale. La vasta gamma di servizi che sono chiamati a svolgere fa si che le giornate siano veramente intense. In una giornata ho potuto partecipare a: missioni di rifornimento del “Rifugio Cevedale Guido Larcher” in Val di Sole con AS350 B3 Ecureuil, ad una missione di addestramento del soccorso alpino per il recupero in forra con il Eurocopter  AS365 Dauphin, ad un addestramento al soccorso su parete con AW-139, il tutto disseminato da ulteriori addestramenti e interventi reali HEMS.

L’aneddoto di questa giornata è durante il volo di ritorno da un addestramento equipaggi con AW139. E’ normale che inizialmente i piloti istruttori siano della ditta costruttrice e che quindi non siano dei semplici istruttori ma collaudatori, il meglio del meglio, coloro che sanno spingere le macchine ai loro limiti operativi. Prima del decollo, come mio solito, faccio un briefing più o meno “formale” e visto che volevo fare una foto da sopra a sotto del 139 in virata, ho chiesto la possibilità di farla. Mai avrei pensato che il collaudatore avrebbe fatto una virata vicina ai 90% di inclinazione..mentre scattavo non ci credevo, giudicate voi…

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Articolo: JP4 AW139 VVF

 

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